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Presente!

  • Immagine del redattore: Erika
    Erika
  • 9 lug
  • Tempo di lettura: 3 min

Potrebbe sembrare la risposta all’appello di scuola: “Bertelli?” - “Presente!”.

La verità è che sono stata piuttosto assente ultimamente e non voglio usare la scusa della ricerca o della mancanza di ispirazione. Non è sempre semplice prendere la penna in mano e provo un senso di repulsione per chi scrive qualcosa in pochi minuti senza dare un peso alle parole. Non è scontato avere sempre qualcosa da dire come se tutto quello che stai per raccontare dovesse suscitare l’effetto wow in chi ti legge o in chi ti segue sui social.


Dalla ragazza che sedeva sempre in prima fila ho deciso di spostarmi all’ultimo banco e osservare come “facevano i compiti” le persone intorno a me, rifiutandomi di farli a mia volta.


Non è difficile costruire un video… Ops, devo ricordarmi di usare le parole corrette: reel!

Esistono tutorial, app con schemi già preimpostati, trovare i ganci di parole giuste e virali, basta solo prendere qualche ora di tempo e studiare. Esattamente quello che non sto facendo e non voglio fare, come chi siede nell’ultima fila.

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Devo trovare una giustificazione: non voglio costruire niente ma vivere e raccontare il momento. Esattamente quello che mi è successo con il mio lato giornalistico. Ho trascorso mesi a rincorrere articoli che spesso non volevo fare per iscrivermi ad un albo e prendere il tesserino, letteralmente correndo tra una conferenza stampa e l’altra: alcune mi interessavano altre trovavo il modo di digerirle. Sono usciti dei buoni articoli ma alcuni li avrei gettati nel cestino non appena premevo il tasto di invio. Ed è così che ho iniziato a dire qualche no ad eventi, collaborazioni e conferenze stampa in cui non volevo rimbalzare come una pallina da ping pong, ho smesso di essere sempre presente come la prima che consegna i compiti.

Le mie consegne non vogliono essere perfette, ma vere. Non posso, almeno io, parlare di tutto e dire che tutto è meraviglioso e che anche voi dovete fare esattamente tutte le cose che faccio io. A me piace raccontare e raccontarmi attraverso gli strumenti che ho a disposizione ma ogni tanto mi spavento a parlarvi troppo di me. Ad ottobre ho condiviso il mio tatuaggio sui social e alcune ragazze mi hanno scritto che dopo aver visto le mie storie o avevano trovato il coraggio di fare il loro primo tatuaggio o addirittura volevano tatuarsi il mio punto e virgola.

Non ero mai stata in ultima fila ma non ci sto male per niente: mi permette di guardare le cose da una prospettiva per me nuova dandomi il tempo di pensare se voglio partecipare in modo proattivo. Sono anche finita in una black list per “non aver fatto bene i compiti” una volta, con tanto di rimproveri. Sono proprio diventata una monella! Meno male che da grandi le note a casa non arrivano più altrimenti quest’anno ne avrei collezionate un bel po’.

Probabilmente non prenderò il fantomatico tesserino, sicuramente non arriverò a 10K (so usare le espressioni giuste!) di follower su Instagram ma ho un solo modo di esser presente in questo piccolo spazio: raccontandovi cose vere. Ops, lo avevo già detto e ho fatto una ripetizione!

Quando non mi vedete… spesso sto scrivendo il mio libro oppure sto cercando il mio spazio attraverso parole tra le parole, ogni tanto facendo un po’ di rumore con la mia presenza.

 
 
 

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